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Una comunità materiale e immateriale

Giuliano Pisapia (( Prefazione alla Mostra “Identità Milano” (Triennale, 7 aprile – 2 giugno 2014). L’intervento in video del sindaco di Milano Giuliano Pisapia all’apertura è in rete su youtube (registrato da ArcipelagoMilano) al link: http://www.youtube.com/watch?v=TBp3NmVB5ak&feature=youtu.be ))

Sindaco di Milano

A volte non basta impegnarsi in analisi e ricerche per ottenere una base diffusa di conoscenza che metta tutti – cittadini e imprese, soggetti politici e sociali, osservatori, chi concorda e chi critica – nelle condizioni di rafforzare la qualità del dibattito sull’oggetto più importante della loro e della nostra abituale attenzione: la comunità.

Una comunità, infatti, è al tempo stesso materiale e immateriale, fatta di valori e di interessi, di persone e di storie, di realtà e di simboli: proprio per questo è necessario restituire alla comunità e ai suoi interpreti tutte le conoscenze acquisite dai suoi protagonisti, creando così le condizioni per una rinnovata discussione sull’identità e sulla reputazione della Città di Milano, con l’Expo ormai vicina e con la evidente trasformazione urbana in atto, proponendosi l’obiettivo di produrre ascolto e consentire partecipazione.

Siamo a metà dell’opera, anche perché la sintesi delle ricerche svolte è la testimonianza di un ascolto organizzato in un confronto costruttivo con i cittadini e con l’opinione pubblica (interna ed esterna alla Città). Solo la messa in rete di tutti i materiali e dei dati acquisiti, a disposizione di chi è interessato, può essere lo strumento, o uno degli strumenti, per rendere, tutti coloro che lo vogliono, partecipi del dibattito – che sta per compiersi in forma meno fredda, meno “scientifica”, più affidata alla creatività e allo spettacolo – sul futuro della città, creando le condizioni per convergere, per valutare, per ampliare e/o per differenziare i giudizi.

Parte così, in Città e in Triennale, una Mostra con eventi culturali e sociali, destinata a interrogare i cittadini sui caratteri identitari della nostra metropoli. Rispondere alle domande sulla identità e sulla vocazione – che il tempo ha forgiato, modificato, cambiato – è inevitabilmente compito di tutti coloro che si sentono responsabili verso la comunità. Ma è anche argomento che appassiona i cittadini che sentono la Città come propria e la vorrebbero coerente con il sogno collettivo del miglioramento, del progresso, del benessere.Un sogno che Milano ha interpretato nella storia, anche affrontando crisi e difficoltà, dimostrando però una forte, e realistica, tensione verso il futuro, non ignorando il presente e non dimenticando il passato.Il nostro impegno non può, e non vuole, trasformarsi in un “autocompiacimento” della Città, ma piuttosto nella ricerca e nella volontà, di una sua “riorganizzazione attrattiva”. Attrattiva per chi la vive e la abita, per chi intende conoscerla, per chi è propenso ad accettare l’invito a vivere insieme un frammento della sua vita e del suo divenire.

Ringrazio, a nome dell’Amministrazione, la Triennale di Milano per avere assunto la responsabilità organizzativa di questo progetto; il Comitato Brand Milano per averlo appassionatamente disegnato e accompagnato; i professionisti, i creativi, i tecnici, i ricercatori che lo stanno realizzando; i soggetti sociali, economici e culturali della città per volerlo discutere; i cittadini per sentirsi soggetto giudicante e non solo spettatori di questo evento.

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