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Un racconto teatrale

Massimo Navone 1

Direttore della Scuola di Teatro Paolo Grassi e direttore artistico della programmazione e della regia degli eventi

Comporre un racconto teatrale su Milano e le sue molteplici identità è senza dubbio un’impresa impossibile, paradossale, puramente fantastica, ed è anche la ragione per cui un manipolo di trenta teatranti, la maggior parte con meno di trent’anni, non può resistere alla tentazione di provarci…Da dove può cominciare allora il racconto di una città, se non dalle sue strade e dalle sue piazze? Riportare il teatro in quei luoghi reali che tanti prima di noi (scrittori, poeti, pittori, musicisti, teatranti) hanno percorso, vissuto e interpretato… Trovare qualche traccia nelle loro ‘visioni’ per aiutarci a capire qual è la nostra ‘immagine’ di Milano, quella che spesso non riusciamo a mettere a fuoco, ma a cui sentiamo di appartenere profondamente. E poi, in strada, in un posto dove tutti corrono con lo sguardo puntato altrove verso i propri mille impegni, si fermerà mai qualcuno a guardare le nostre scene, ad ascoltare le nostre storie? E chi saranno quelli a cui le racconteremo?Forti dei nostri dubbi e delle nostre incertezze abbiamo cominciato questo viaggio di conoscenza esplorando la nostra città, interrogandone i luoghi e la memoria, guidati dalle nostre passioni. Poco a poco hanno preso forma dei frammenti: echi di ‘visioni artistiche’ di segno differente e originale, strani aggregati di linguaggi espressivi diversi, suoni, gesti e colori. Sono piccole schegge di teatro che nella loro diacronica e incompiuta eterogeneità ci rivelano connessioni profonde tra la Milano di ieri che immaginiamo attraverso le parole di chi c’era, quella di oggi che i nostri occhi giocano a decifrare, e quella di domani che possiamo ancora sognare.

1 Opinione – In Stefano Rolando, Citytelling , Egea novembre 2014.

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